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Un'esperienza di viaggio raccontata come un romanzo. "Mora mora" significa "piano piano", in lingua malgascia. La protagonista, un'avvocatessa over cinquanta in un momento di difficoltà personale e alter-ego dell'autrice, decide di trascorrere in Madagascar un periodo di pausa e di riflessione. Incontrerà malgasci ed europei, ascolterà le loro storie e farà i conti con una realtà in cui nulla è come sembra. Troverà una casa lontano da casa dove venire a patti con se stessa e, soprattutto, con la complessa realtà di un Paese dove, alle ferite del colonialismo, si sovrappone lo sfregio dell'attuale sfruttamento delle risorse, senza rispetto per l'uomo e per l'ambiente.